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8 settembre – Giornata internazionale dell’alfabetizzazione

Le parole sono finestre (oppure muri) – Marshall B. Rosenberg

La giornata internazionale dell’alfabetizzazione – literacy day – si svolge l’otto settembre di ogni anno al fine di aumentare la consapevolezza e l’interesse per i problemi di alfabetizzazione che esistono nelle nostre comunità locali e a livello globale.

Questa giornata è stata istituita con la proclamazione da parte dell’UNESCO – United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization – nel 1966 per rimarcare l’importanza dell’alfabetizzazione come questione di dignità e diritti umani e per far avanzare l’agenda dell’alfabetizzazione verso una società alfabetizzata e sostenibile.

Con la parola alfabetizzazione si intende l’insegnamento e l’apprendimento delle abilità minime della comunicazione scritta: leggere, scrivere e far di conto. Al contrario, con il termini Analfabeta, si intende persona che non sa né leggere né scrivere. L’alfabetizzazione è spesso data per scontata. La lettura e la scrittura sono essenziali nella nostra vita quotidiana; navigare nel mondo senza essere in grado di leggere o scrivere è impegnativo e rappresenta un ostacolo per sperimentare tante cose.

Le ragioni per cui supportare l’avanzamento dell’alfabetizzazione mondiale sono varie. Le competenze letterarie, in primis, sono importanti per la partecipazione alla comunità, per la comunicazione effettiva, per l’avanzamento occupazionale. Inoltre, leggere, scrivere e fare i conti con i numeri, alzano il livello di salute del cervello. Per concludere si potrebbe dire che sapere è potere e quindi che l’alfabetizzazione è la chiave per l’empowerment personale e per la crescita della dignità personale e autostima.

Nonostante siano stati compiuti molto progressi nel miglioramento dei tassi di alfabetizzazione negli oltre cinquant’anni dall’istituzione di questa giornata, l’analfabetismo rimane un problema globale. Si stima che nel mondo siano oltre 763 milioni di giovani e adulti privi di competenze di alfabetizzazione di base. Fra queste persone il 60% sono donne e 114 milioni si stima siano comprese in una fascia di età 15-24. Le zone più colpite sono l’Asia meridionale e l’Africa Sub-sahariana. La recente crisi del COVID-19 e altre crisi, come il cambiamento climatico e i conflitti, hanno esacerbato le sfide. Il contesto globale in rapida evoluzione ha quindi, negli ultimi anni, assunto un nuovo significato negli ultimi anni, ostacolando il progresso dell’alfabetizzazione e ampliando le disuguaglianze tra regioni, paesi e popolazioni del mondo. Nei paesi a basso e medio reddito, la percentuale di bambini di 10 anni che non sono in grado di leggere e comprendere un testo semplice è aumentata dal 57% nel 2019 a circa il 70% nel 2022.

In questo contesto globale, la giornata internazionale dell’alfabetizzazione, quest’anno, sarà celebrata in tutto il mondo con il tema “promuovere l’alfabetizzazione per un mondo in transizione: costruire le basi per la società sostenibili e pacifiche”. Sarà un’opportunità per unire gli sforzi per accelerare i progressi verso il raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo sostenibile 4 sull’istruzione e l’apprendimento permanente e per riflettere sul ruolo dell’alfabetizzazione nella costruzione di società più inclusive, pacifiche, giuste e sostenibili. In tal modo, abbraccerà le relazioni reciproche tra l’alfabetizzazione e altre aree di sviluppo: l’alfabetizzazione è centrale per la creazione di tal società, mentre il progresso in altre aree di sviluppo contribuisce a generare interesse e motivazione delle persone ad acquisire utilizzare e ulteriormente sviluppare le proprie competenze alfabetiche e matematiche.

Il tema dell’alfabetizzazione ci sta molto a cuore, e attraverso i nostri progetti ci impegniamo nel raggiungimento degli obiettivi globali oggetto dell’Agenda 2030. Ne è un esempio il progetto: “Come a casa, per l’inclusione dei minori fragili di Conakry” realizzato grazie al sostegno dei fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese.

In Guinea, il tasso di analfabetismo è molto alto: si stima infatti che solo il 30.47% dei minori di 15 anni sial alfabetizzato e che il 73% dei minori che vivono sotto la soglia di povertà non frequentino la scuola. I minori, e soprattutto le bambine, sono spesso costretti a lasciare la scuola per assistere la famiglia nei lavori domestici o nell’agricoltura, o per sposarsi – la Guinea ha tra i più alti tassi di matrimonio infantile nel mondo. Nonostante alcuni miglioramenti economici, l’accesso all’educazione rimane un problema di grande entità: la collocazione geografica degli edifici scolastici, la ridotta accessibilità ai materiali didattici, la carenza di testi, la povertà generalizzata che non sconsente alle famiglie il pagamento delle tasse di frequenza scolastica, rendono difficile il completamento del percorso di istruzione. Il tasso di frequenza netta per gli adolescenti in età da scuola secondaria è del 28% per le ragazze e 35% per i ragazzi (dati UNICEF 2018).

 Questo progetto in collaborazione con ONG guineana ASSOGUIPROS, ha l’obbiettivo di contribuire al benessere generale di minori e docenti attraverso il completamento di un Centro polifunzionale di formazione e di inserimento professionale a Conakry, in Guinea per poter offrire opportunità di protezione, scolarizzazione e promozione sociale ed economica di bambini e giovani in condizione di vulnerabilità. Inoltre, oltre al completamento dello spazio adibito alle attività, il progetto contribuisce e contribuirà alla formazione dei/delle docenti sulle metodologie di insegnamento e psicopedagogia, didattica inclusiva.