Come a casa, per l’inclusione dei minori fragili di Conakry.

Contesto
Conakry è la capitale della Repubblica di Guinea – Africa Occidentale. Il paese è classificato al 182º posto (su 191) per Indice di Sviluppo Umano (dati 2022). Il 47% della popolazione vive sotto la soglia di povertà (meno di 1$ al giorno). Una problematica del Paese è la sua vicinanza con Paesi in costante conflitto armato – Guinea-Bissau, Senegal, Mali, Costa D’Avorio, Liberia e Sierra Leone – che la rende meta di profughi in cerca di rifugio e occupazione. Tra questi, numerosi sono minori non accompagnati, spesso orfani di guerra che vagano nelle discariche in cerca di cibo e oggetti da rivendere rimanendo di fatto esclusi da istruzione e cure sanitarie.
La Guinea è l’emblema di un Paese dalle enormi risorse naturali, e che tuttavia giace in una povertà mortificante; dove la corruzione endemica da decenni paralizza lo sviluppo umano, vanificando progressi economici dei quali la popolazione sente parlare senza beneficiarne; dove l’esclusione sociale ha alienato la fiducia nello Stato; dove i progressi della democrazia non riescono a modificare la disperata condizione delle persone, e dove da qualche anno la sola alternativa sembra la strada verso il deserto.

Educazione
Tra le conseguenze della grave povertà in cui versa il Paese, c’è la difficoltà nel ricevere un’adeguata formazione. Il tasso di analfabetismo rimane alto, così come l’abbandono scolastico: solo il 30.47% dei minori di 15 anni si stima sia alfabetizzato, e il 73% dei minori che vivono sotto la soglia di povertà non frequentano la scuola. I minori, e soprattutto le bambine, sono spesso costretti a lasciare la scuola per assistere la famiglia nei lavori domestici o nell’agricoltura, o per sposarsi – la Guinea ha tra i più alti tassi di matrimonio infantile nel mondo.
Nonostante alcuni miglioramenti economici, l’accesso all’educazione rimane un problema di grande entità: la collocazione geografica degli edifici scolastici, la ridotta accessibilità ai materiali didattici, la carenza di testi, la povertà generalizzata che non consente alle famiglie il pagamento delle tasse di frequenza scolastica, rendono difficile il completamento del percorso di istruzione. Il tasso di frequenza netta per gli adolescenti in età da scuola secondaria è del 28% per le ragazze e 35% per i ragazzi (dati UNICEF 2018).

Il progetto
L’idea di costruire il Centro di formazione e di inserimento professionale nasce dalla volontà di Cherif Ibrahima, presidente della ONG guineana ASSOGUIPROS, che opera per inserire i/le giovani nel processo di sviluppo socioeconomico del Paese e per dare un’istruzione a tanti bambini e bambine in difficoltà, compresi coloro che, orfani di guerra o profughi, si trovano a vagare nelle discariche in cerca di cibo o di oggetti per sopravvivere.
Il centro di formazione e di inserimento professionale ha l’obiettivo di offrire opportunità di protezione, scolarizzazione e promozione sociale ed economica di bambinə e giovani in condizione di vulnerabilità. Con un accompagnamento globale e multidisciplinare, adatto all’età e alle caratteristiche personali, il Centro vorrebbe offrire, per quanto possibile, percorsi formativi adeguati alle necessità specifiche di ogni minore.
Grazie all’aiuto economico della Associazione italiana “NON DA SOLI”, – nell’ambito del progetto di reinserimento socio-scolastico e professionale “via dalle discariche verso un nuovo futuro” – il Centro è stato quasi completamente costruito: mancano ancora alcune finiture, ma alcune attività sono già state avviate.
Nel 2019 è stato, inoltre, realizzato un pozzo che garantisce acqua potabile al centro e alla comunità del Quartiere, sono state installate una pompa, 2 cisterne da 3000 lt, tubi e rubinetti per la distribuzione. Questo pozzo consente agli/alle utenti del Centro educativo e alla comunità di Kenende tutta, di avere accesso all’acqua potabile senza dover percorrere per questo svariati chilometri, risparmiando quindi sia tempo che denaro.
Nel 2020, grazie ad un coinvolgimento del Comune di Padova e all’inserimento del progetto nella Campagna “Insieme per gli ultimi – Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, sono stati realizzati due corsi di formazione pedagogica e di igiene per 24 giovani laureati e 6 docenti e sono state completate 4 aule con arredi, illuminazione, finestre e porte.
Nel 2022, sono stati regalati da alcuni amici e inviati 16 notebook ricondizionati.
Nel 2023, grazie al sostegno dei fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese, Amici dei Popoli sta realizzando il progetto: “Come a casa, per l’inclusione dei minori fragili di Conakry”.
Gli obiettivi sono quelli di:
a) Contribuire al benessere generale di minori e docenti attraverso il completamento/adeguamento degli spazi disponibili ad accogliere le attività del Centro polifunzionale;
b) Contribuire alla formazione dei/delle docenti sulle metodologie di insegnamento e psicopedagogia, didattica inclusiva
Nello specifico, Amici dei Popoli e Assoguipros si impegnano a completare ulteriori 4 aule del centro polifunzionale, al fine di aumentarne la capacità di accoglienza e aumentare il numero di studenti da 246 a 446; distribuire kit didattici – libri di testo, pettorine, kit per la geometria e la matematica e materiale di cancelleria – agli studenti che frequentano il centro polifunzionale; organizzare due moduli formativi per gli insegnanti del centro, su metodologie per l’insegnamento, didattica inclusiva e psicopedagogia, al fine di ampliare l’offerta formativa a loro disposizione; istituire un servizio scuolabus, dotando il centro di un minivan, per consentire ai/alle studenti/studentesse di raggiungerlo in autonomia e in sicurezza.
Una volta completato, il Centro potrà accogliere, proteggere, curare, orientare, formare e inserire bambinə e giovani in difficoltà offrendo loro opportunità di formazione e di inserimento sociale e professionale.
La scuola potrà accogliere dai 500 ai 1000 bambini, mentre la parte residenziale potrà ospitarne fino a 100.
La struttura dispone anche di un terreno adiacente che potrà essere utilizzato per la realizzazione di un orto i cui prodotti, usati sia per il consumo interno che per la vendita, potranno aiutare l’autosostentamento futuro del Centro.